Questa settimana è in corso il festival del cinema di Berlino, alias Berlinale. Tra i film che avrebbero dovuto partecipare, anche One second del regista cinese Zhang Yimou, dedicato all’epoca della Rivoluzione Culturale

“Avrebbe dovuto”, perché invece è stato ritirato per “ragioni tecniche”, un termine spesso usato in Cina come eufemismo per una scelta politica. Gli organizzatori del festival hanno confermato il ritiro, affermando che il film è stato ritirato dalla competizione “a causa di difficoltà tecniche incontrate durante la post-produzione”.

«Questo film parlava della rivoluzione culturale», ha scritto un utente su Weibo. «Sembra che quel decennio abbia ora delle “difficoltà tecniche”».

Intanto, non corre buon sangue in questi giorni tra Cina e Turchia in seguito alle critiche rivolte da Ankara ai campi di rieducazione e alle detenzioni di massa cui è sottoposta la minoranza uigura in Cina. Domenica scorsa Ankara ha descritto il trattamento degli uiguri in Cina come «una vergogna per l’umanità». Lo scontro è stato scatenato dalla presunta morte in detenzione di Abdurehim Heyit, un famoso musicista e poeta uiguro. In realtà i cinesi hanno poi diffuso un video datato 10 febbraio in cui lui appariva vivo e vegeto. A quel punto militanti uiguri della diaspora hanno lanciato l’hashtag #MeTooUyghur per chiedere al governo cinese che venissero filmati e anche i propri parenti e amici finiti nei campi di rieducazione, per dimostrare che sono vivi.

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