A metà ottobre, il presidente cinese Xi Jinping ha visitato il Nepal e ha incontrato la sua omologa, Bidhya Devi Bhandari. Quella visita è diventata immediatamente famosa per le parole di Xi, che ha promesso di «fare a pezzi» i sostenitori del separatismo in Cina, con riferimento a Hong Kong, allo Xinjiang e ovviamente al vicino Tibet.
Ma quell’incontro, il primo viaggio a Kathmandu di un leader cinese nel nuovo millennio, è stata anche l’occasione per ampliare la Belt and Road Initiative, la “nuova via della seta” annunciata all’alba del mandato di Xi e che punta a unire la Cina con l’Occidente via terra e via mare, certamente per il commercio, ma anche per ribadire la sua dimensione di superpotenza globale.
Ma qual è lo stato di salute della Belt and Road Initiative? Come si pone la Cina nei confronti del rivale regionale, l’India, e di quello globale, gli Stati Uniti? E dov’è finita l’Europa? Oggi cerchiamo di capirlo insieme a un ospite d’eccezione: Alberto Bradanini, già ambasciatore italiano in Iran e Cina, oggi presidente del Centro Studi sulla Cina Contemporanea.