Un sistema di controllo capillare, che permette a Pechino di conoscere ogni contatto sociale o spostamento degli undici milioni di appartenenti alla minoranza etnica turcofona degli uiguri, che vive nella regione autonoma dello Xinjiang. È quanto emerge dagli ultimi documenti filtrati alla stampa internazionale dalla regione più occidentale della Cina.
E anche in questo caso, si dice che all’origine ci sia la stessa fonte anonima che lo scorso autunno diffuse i cosiddetti Uyghur files, i 400 documenti che gettavano luce sulla persecuzione della popolazione musulmana nella regione più occidentale della Cina. Questa volta il documento arriva dalla contea di Karakax, vicino a Hotan, nel sud dello Xinjiang, una zona dove circa il 90 per cento della popolazione è uigura.
Sarebbe frutto di una campagna di penetrazione nelle famiglie uigure da parte di volontari incaricati di farsele amiche e quindi monitorarle, con attenzione particolare alle pratiche religiose. Ricordiamo che la Cina ha lanciato nel 2014 la campagna contro i “tre mali”, terrorismo, separatismo ed estremismo religioso, considerati in diretto collegamento l’uno con l’altro.

Playlist

  • Qetiq – Kara Jorga
  • Erkin Abdulla – Uyghur Girl