Quando giovedì 28 maggio il Lianghui ha approvato la legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong, la sensazione è che si fosse rotto definitivamente un equilibrio vecchio di decenni, quel “un Paese, due sistemi” che fa da base dell’ex colonia britannica.
Molti governi occidentali si sono affrettati a minacciare ritorsioni contro Pechino, mentre nelle strade di Hong Kong si tornava a protestare.
Ma in realtà questo clima non nasce ieri e non nasce nemmeno nel 2019, l’anno delle grandi proteste, prima che la stanchezza del movimento e la pandemia svuotassero le piazze.
Tra passato e presente, ma soprattutto con un occhio alle prospettive di questi movimenti, siamo tornati a parlare con Au Loong Yu, voce e mente storica della sinistra hongkongese, in piazza anche in questi giorni nonostante un clima sempre più pesante.
Playlist
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