All’inizio della settimana, l’Ufficio politico del Partito comunista cinese ha deciso di permettere alle coppie del paese di avere fino a tre figli.
È il secondo cambiamento imposto a questa politica dal 2016, il secondo quindi nell’epoca di Xi Jinping.
Dal 1979 al 2016, infatti, ogni coppia poteva avere soltanto un figlio, in base alla cosiddetta “politica del figlio unico”, per evitare la sovrappopolazione del paese. A partire dal 2016 era stato permesso alle coppie di averne due, senza riuscire finora a invertire il trend dell’invecchiamento della popolazione e la mancanza di ricambio in età lavorativa. Ora si cambia di nuovo, permettendo tre figli a coppia.
Secondo il censimento decennale condotto nel 2020 e i cui risultati sono stati pubblicati a inizio maggio il ritmo di crescita annuale della popolazione cinese è stato dello 0,53 per cento, il più lento da quando i censimenti decennali sono iniziati, nel 1953.
Non è scontato capire che cosa significhino questi dati, per questo ci siamo fatti aiutare dal Professor Gianpiero Dalla Zuanna, docente ordinario di demografia all’Università degli Studi di Padova, senatore nella scorsa legislatura.