Questa è una storia d’amore. Una amore tra un’intelligenza artificiale e una pianta. Ma è anche una storia di responsabilità verso il pianeta su cui viviamo, che punta a cercare forme di azione per contrastare con una tecnologia gentile la crisi climatica.
La pianta in questione è un glicine (Wisteria Floribunda) e fa parte di un’installazione artistica che è stata esposta in anteprima al Polo del 900 a Torino il 15 e 16 giugno 2021 nell’ambito di Flower Power, per poi trasferirsi di fronte al nuovo polo tecnologico dell’Università Federico II di Napoli. Non è sola, la pianta, ma è accompagnata da un’intelligenza artificiale che si occupa di monitorarla e di capirne i cambiamenti nel contesto della crisi climatica.
Il binomio pianta/intelligenza artificiale prende il nome di Wisteria furibonda/Antitesi ed è un insieme complesso ideato da Salvatore Iaconesi e Oriana Persico del centro di ricerca Her: she love data, che unisce le radici e le righe di codice in un sistema ad apprendimento lento, nel quale l’AI apprende al ritmo della crescita della pianta. I dati raccolti in questo continuo monitoraggio verranno resi disponibili a chi voglia attraverso un hotspot wifi.
Il progetto, oltre al monitoraggio e alla raccolta dei dati, prevede anche una dimensione attiva: l’entità pianta/AI ha una propria identità digitale che può ricevere donazioni ed è in grado, quando ravvisa segni del cambiamento climatico di selezionare e investire in aziende virtuose che nel mondo combattono attivamente la crisi ambientale. Sono anche allo studio dei kit open source che permetteranno l’installazione e la crescita di altre piante monitorate con lo stesso sistema, per tendere verso quello che Oriana Persico definisce un «ecosistema di cura relazionale» basato anche su modelli differenti di tecnologie, al servizio della sfida ambientale che abbiamo di fronte.