Il 9 agosto è stato pubblicato il primo volume del Sesto Rapporto di Valutazione dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici.
Si tratta del rapporto più aggiornato e completo sulle questioni relative al climate change, ma, come troppo spesso accade, rischia di suscitare attenzione e poi essere superato dal flusso delle notizie.
Ai nostri microfoni Susanna Corti, una degli oltre duecento scienziati e scienziate che hanno contribuito a redigere il rapporto 2021 dell’IPCC con cui proviamo a sintetizzarne alcune delle questioni salienti (qui le trovate tutte, per esteso e in italiano). In particolare, tra gli altri:
- il riscaldamento globale si sta intensificando, è sempre più rapido e non ha precedenti in migliaia di anni;
- è ormai sicuro che alla base delle cause del cambiamento climatico ci siano le attività umane;
- gli eventi estremi (ondate di calore, forti piogge/alluvioni e siccità) sono più probabili e intensi con il cambiamento climatico;
- in base ai cinque scenari futuri su cui sono state fatte le proiezioni, abbiamo ancora il tempo per agire e limitare i danni. Ma occorre farlo subito.
Alcuni passaggi dell’intervista a Susanna Corti
Ovviamente il rapporto è complesso e presenta una serie di elementi non semplici da decifrare per tutti (a questo link trovate ulteriori materiali). Servono quindi degli strumenti interpretativi degli scenari, per aiutare a contestualizzarli.
La NASA ha ad esempio recentemente pubblicato una mappa relativa all’innalzamento dei livelli dei mari. La mappa è interattiva e navigabile e permette di incrociare una serie di dati tra cui gli scenari delineati dall’IPCC e il decennio da prendere in considerazione, visualizzando i valori di singole città. Per Italia si possono visualizzare i dati relativi alle città di Genova, Venezia, Civitavecchia, Cagliari, Palermo e Napoli.