Siamo tutti a conoscenza dei pesanti danni sulla salute causati dall’inalazione di fibre di amianto. Ma cosa succede se l’amianto si trova nell’acqua che beviamo?
Il quesito è d’obbligo nel momento in cui molte tubature delle reti idriche in Europa sono in eternit, il cemento con l’unione di amianto. Non esistono dati precisi sulla vastità della questione, e per questo una rete di testate del continente ha cercato di raccoglierle. Per l’Italia ha lavorato Edoardo Anziano, che per IRPI ha realizzato un’inchiesta dove emergono molte mancanze. Come ci racconta in questa intervista, la stima è di 22mila chilometri di tubature contenenti amianto (quanto la Muraglia Cinese), un dato però probabilmente sottostimato, perché molte autorità idriche non hanno reso noti i dati, oppure non li conoscono.
Eppure diverse ricerche indicano che l’amianto potrebbe causare danni anche se ingerito, e in ogni caso, ci fa notare Anziano, una mappatura specifica sarebbe importante anche per evitarne l’inalazione, ad esempio del caso di lavori di sostituzione. A tal proposito, già nel 1996 il Ministero della Sanità aveva pubblicato un decreto per sottolineare l’urgenza della bonifica delle tubature. Visto il ritmo con cui sono state sostituite finora, avremo concluso i lavori tra 250 anni.
Qui puoi ascoltare l’intervista: