Nel corso dell’ultimo tavolo regionale sulla crisi della Te-Connectivity di Collegno è stato annunciato che le 4 offerte non vincolanti di aziende per la reindustrializzazione del sito , di cui una era stata annunciata come particolarmente concreta, sono saltate a causa degli alti costi dell’energia e delle ultime novità nell’economia internazionale, nello specifico la politica dei dazi imposta dagli Stati Uniti. Situazione sempre più a rischio quindi per i 165 dipendenti rimasti a Collegno, quasi tutti in cassa integrazione a 0 ore, per i quali resta attivo solo il programma di formazione e sostegno al reddito della Regione.
Sentiamo il commento di Giorgia Perrone di Fiom Cgil