Siamo stati con Paolo Hutter, ideatore del progetto EcoMori, che da novembre ha impiegato alcuni migranti e richiedenti asilo ospitati nel torinese, nella raccolta differenziata e nel recupero del cibo destinato al macero del mercato all’aperto più grande d’Europa, quello di Porta Palazzo a Torino
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A otto mesi dall’avvio del progetto i risultati cominciano ad essere importanti. A giugno 2017 la raccolta dei rifiuti organici è cresciuta del 120%, passando dalle quasi 45 tonnellate di giugno 2016 alle 100 del 2017. Anche nel mese di luglio 2017 i dati elaborati da Amiat Gruppo Iren confermano la stessa tendenza registrando un incremento maggiore del 110%. Con l’avvio del progetto l’incremento consolidato anche rispetto al 2015 è del 90% in più.
In parallelo c’è il lavoro sul recupero del cibo. Un’azione che mira non solo alla distribuzione in loco delle eccedenze alimentari prodotte dal mercato ma che punta a prevenirne a monte la produzione dei rifiuti. Anche qui i dati sono importanti.
Se durante tutto l’inverno fino al mese di marzo 2017 la ventina di volontari richiedenti asilo, che costituiscono il gruppo degli Ecomori, recuperavano in media poco più di 200kg di frutta e verdura ancora edibile al giorno, con il passare dei mesi, l’infoltimento del gruppo di volontari e l’arrivo del caldo e dei prodotti pesanti come angurie e meloni le quantità di cibo recuperate e redistribuite sono aumentate di pari passo: da aprile con 220 kg al giorno fino a luglio con più di 370 kg. Numeri eccellenti che arrivano al record del 31 luglio quando sono stati recuperati 657 kg di frutta e verdura.
E adesso, il progetto si allargherà anche a Milano, sostenuto anche dalla Diaconia valdese