La siccità in Piemonte preoccupa e viene monitorata con sempre maggiore attenzione. Le ultime piogge significative risalgono all’8 dicembre dello scorso anno e Arpa Piemonte in occasione della giornata mondiale dell’acqua ha fatto il punto sulla situazione idrica in regione, dopo oltre 100 giorni senza precipitazioni, uno dei periodi più lunghi negli ultimi 65 anni.
Dopo che l’inverno 2021-2022 si è chiuso con un deficit pluviometrico importante di circa il 70% rispetto alla norma del periodo, e questo solo grazie alle precipitazioni cadute nella prima decade di dicembre, la siccità è proseguita anche nel mese di marzo nel quale finora sono caduti soltanto 8.5 mm medi di neve e pioggia in regione che lo pongono come il 6° marzo più secco degli ultimi 65, molto vicino ai 8.1 mm del marzo 2021. Si tratta di un deficit percentuale medio del 90% sulle pianure e sugli Appennini e di circa il 60% sulle Alpi.
Preoccupa anche lo stato dei corsi d’acqua, tutti in pesante deficit rispetto alla media storica di riferimento. Fanalino di coda è il Sangone che, secondo i rilievi di Arpa, ha uno scostamento negativo del 96% della portata; ma in generale tutti i corsi d’acqua sono in estrema sofferenza e questo ha delle ripercussioni anche sugli ambienti naturali e sulla qualità delle acque. Come scrivono alcuni giornali, in una ventina di comuni è stato necessario far intervenire le cisterne per rifornire gli acquedotti. Lo scorso 22 marzo i satelliti di Copernicus hanno fotografato le zone confine tra Piemonte e Lombardia, mostrando i colori della siccità.
C’è infatti da considerare la preoccupazione per il capitolo della stagione agricola alle porte e dell’impatto che questi messi senza pioggia e accumuli di neve avranno sul settore (ascolta l’intervista dello scorso febbraio a Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti Piemonte).
Abbiamo fatto il punto della situazione con Secondo Barbero, Direttore del Dipartimento Rischi Naturali e Ambientali presso Arpa Piemonte con cui abbiamo anche parlato anche delle possibili strategie da implementare per gestire in modo diverso le acque nel corso dell’anno in modo da far fronte ai periodi di scarsità.