Il sesto episodio della rubrica Libri Usati esplora l’attesa della maternità, la sua retorica e le aspettative sociali rispetto a questa possibile fase della vita di una donna
Il sesto appuntamento di Libri Usati, la rubrica di Café Bleu che utilizza i libri per capire qualcosa della complessità del mondo in cui viviamo, ha provato a raccontare la maternità. Per indagare questo tema e l’essere donna e madre, abbiamo incontrato Alessandra Racca. Con la poeta abbiamo sfogliato le pagine di “Di pancia (e altri organi vitali)”, la sua raccolta pubblicata nel maggio 2024 da Interno Poesia Libri.
Utilizzando il linguaggio poetico, Racca accompagna lettrici e lettori nei sentimenti profondi che può provare una donna futura madre a quarant’anni. Le poesie dell’autrice torinese indagano sul cambiamento del corpo, sull’attesa, sulla gravidanza, ma anche su ciò che una donna deve affrontare verso le aspettative sociali e la retorica della realizzazione femminile attraverso la maternità.
“Ho usato la poesia come una forma di diario per raccontare tanti aspetti che l’attesa di un figlio o di una figlia può toccare. Inoltre ho cercato di utilizzare il mio punto di vista di donna che ha avuto il suo unico figlio a quarant’anni. Per una buona parte della mia vita ho vissuto il mio corpo e ho pensato a me stessa come una persona che non avrebbe avuto figli. Nel libro c’è una terza parte che appunto parla di questo, delle altre possibilità oltre la maternità”, ha raccontato Racca in diretta su RBE.
“Nella fase di scrittura delle poesie della raccolta, volevo allontanarmi da letture aprioristiche molto forti che arrivavano ad esempio dai social, dai media e da un certo sentire comune. Da un lato tutta la retorica della maternità, questa idea assurda che propone la realizzazione della donna solo con la maternità. Dall’altro lato quel sentimento nato giustamente per controbilanciare queste dinamiche, cioè il cinismo nei confronti della maternità. Ecco, volevo mantenermi fuori da questa polarizzazione perché desideravo uno spazio di maggiore libertà e di esplorazione. La questione dell’età della donna è sicuramente una delle “tacche” rispetto alla quale, ancora oggi, ci si sente misurate come donne”.
A questo proposito Racca ha letto per noi la poesia “Ho quarant’anni”, poesia tratta dalla sua raccolta Di Pancia (e altri organi vitali).
“Credo che la poesia possa raccontare e indagare ciò che viviamo fuori e dentro di noi. Determinate situazioni della vita possono stupirci, ad esempio un’ecografia può far nascere in noi suggestioni e pensieri”.
Racca termina la sua raccolta poetica sulla maternità con “L’altra possibilità”, parte conclusiva del libro composta da quattro poesie. “Con queste poesie ho provato a dare spazio a tutte le scelte possibili, oltre a quella che mi ha portato a diventare madre. Il mio invito è liberarsi e scansarsi rispetto alla necessità di definire l’identità della donna in base alla vissuta e mancata maternità”.
Nella parte finale del dialogo riportato nel podcast disponibile anche su Spotify, Racca presenta il tema di un prossimo laboratorio di scrittura che terrà online dal 13 gennaio 2025, “Nei nostri panni”. Questo laboratorio di scrittura autobiografica accompagnerà le persone partecipanti a esplorare le identità e i vestiti che indossiamo utilizzando la scrittura come strumento.
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