Nel mese di gennaio sono iniziati gli incontri del progetto didattico promosso dal Salone del Libro di Torino che coinvolge scuole di tutta Italia, comprese quelle carcerarie
Con i primi incontri di gennaio 2025 è iniziato Adotta uno scrittore, ventitreesima edizione di un progetto didattico ideato e curato dal Salone Internazionale del Libro di Torino. Quest’anno l’iniziativa coinvolge quaranta istituti scolastici di otto regioni italiane, da nord a sud, dalle scuole primarie a quelle carcerarie.
“Il progetto nasce con l’intento di mettere in relazione in modo profondo chi scrive e chi legge. L’incontro si svolge in un tempo molto ampio con una classe, un gruppo ristretto di studenti. L’autore viene adottato. Adottare è un termine che richiama all’affettività e all’impegno per la relazione. In questo tempo cerchiamo di stimolare le relazioni scendendo in profondità su tanti temi a partire dai libri, dalle storie, dalla narrazione”. Così ha raccontato Maria Giulia Brizio, curatrice del progetto Adotta uno scrittore, in diretta a Café Bleu.
Come funziona Adotta uno scrittore?
“In realtà non c’è una formula ben precisa, gli autori e le autrici hanno massima libertà di stabilire un proprio rapporto con studenti e studentesse. Il punto di partenza è il lavoro che inizia da un libro e dai temi ad esso collegati. Si ragiona sul mondo che è fuori, sui sentimenti e sulle vite delle persone che si incontrano. Ogni autore interpreta a modo suo il progetto, partendo dalla relazione con gli insegnanti e gli studenti”.
Nel podcast disponibile su Spreaker e su Spotify approfondiamo il metodo con cui vengono collocati gli autori nelle varie scuole in Italia e come si è evoluto Adotta uno Scrittore nelle scuole carcerarie.
Adotta uno scrittore 2025, dopo l’esperienza dell’anno scorso, conferma la proposta residenziale che permette di creare una relazione ancora più forte in luoghi in Italia che richiedono un viaggio più complesso.