Tra i tanti motivi per frenare il cemento, uno dei principali è il consumo di suolo, un tema citato spesso ma approfondito raramente nel racconto della crisi ambientale e climatica. L’eccesso di costruzioni impedisce al suolo di assorbire acqua, che servirebbe a mitigare le siccità ma anche a rendere meno devastanti le alluvioni. Ma la cementificazione, come sottolinea l’ultimo rapporto di Ispra, impedisce anche ad ampie porzioni di suolo di assorbire dall’atmosfera parte della CO2, responsabile della crisi climatica. Ciononostante si costruisce in maniera molto intensiva, anche in luoghi in via di depopolamento, come Genova. In queste settimane si sta anche proponendo di costruire nuovi invasi per stoccare l’acqua, ma per alcuni osservatori questo vorrebbe dire aggiungere cemento sul territorio: meglio utilizzare metodi sostenibili. Infine, quattro indonesiani fanno causa alla maggiore multinazionale del cemento per le emissioni di anidride carbonica, per le responsabilità nell’innalzamento dei mari. 

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