Mercoledì 6 marzo è iniziato lo smantellamento della baraccopoli di San Ferdinando, nella piana di Gioia Tauro. Queste operazioni hanno in primo luogo uno scopo precauzionale, in particolare dopo gli ultimi incendi e problemi. Ma il tutto potrebbe anche inserirsi nella politica del Ministero dell’Interno che spinge verso azioni spettacolari e incisive a livello mediatico.

C’è però l’impressione che si possa ricadere nella storia comune di tante baraccopoli che vengono abbattute per poi essere ricostruite poco più in là per la vicinanza ai campi, ovvero il posto di lavoro. Si rivela allora fondamentale continuare a parlare della necessità che le persone che non possono più vivere nelle baraccopoli abbiano nuove abitazioni.

Leggi come quella sul caporalato paiono intervenire più a valle che a monte del problema: l’eccessiva burocrazia, unita all’abolizione del permesso di soggiorno umanitario, creano manodopera ricattabile, che si sente costretta ad abitare in ghetti.

Ne parla Antonello Mangano, giornalista terrelibere.org.

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