Intervista a Riccardo Noury

Dopo più di quattro anni, il 10 dicembre, si sono chiuse le indagini della Procura di Roma sull’omicidi di Giulio Regeni. I quattro indagati appartengono ai servizi segreti egiziani, e per loro le accuse sono di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in lesioni personali e omicidio.

La Procura del Cairo era arrivata a conclusioni molto diverse: erano stati indicati come responsabili alcuni appartenenti ad una banda di rapinatori, Cinque di loro erano stati uccisi nel tentativo di depistare le indagini nel maggio 2016.

Attendendo una sentenza che dovrà arrivare presumibilmente nel 2021, bisogna comunque tenere conto del contesto generale egiziano. Nel paese nordafricano sono all’ordine del giorno gli attacchi contro coloro che si occupano del rispetto dei diritti umani, accusati di rappresentare minacce per lo stato.

Intanto, nello stesso giorno della chiusura delle indagini italiane sulla morte di Giulio Regeni, la Francia ha conferito la Legione d’Onore al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Una premiazione avvenuta nel silenzio e per nulla pubblicizzata, segno forse di dubbi da parte delle autorità francesi.

Ne parla Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.

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