Intervista a Giulia Spagna

L’Europa ha un problema alle sue frontiere: sono ancora troppi i respingimenti illegali di persone migranti. Un nuovo rapporto intitolato Pushing Back Responsibility cerca di fare luce su questo fenomeno e sul mancato rispetto delle norme da parte di diversi Stati. Tra i firmatari dell’indagine anche ASGI, Danish Refugee Council e Diaconia Valdese.

Nell’ultimo anno la pandemia ha messo parzialmente in secondo piano il tema delle migrazioni, ma i dati restano preoccupanti. Sono infatti 2.162 i respingimenti violenti che si sono verificati nei soli primi tre mesi del 2021. Di fatto, si tratta di violazioni dei diritti umani, che vengono impiegate come sistema di controllo dei confini, anche da parte della stessa Unione Europea.

Non viene quindi meno il diritto degli Stati di tutelare le proprie frontiere, ma si evidenzia la necessità che venga fatto nel rispetto delle leggi internazionali. Gli accordi internazionali portati avanti con paesi terzi come Turchia o Tunisia non sono sostenibili dal punto di vista del diritto internazionale. Sorge quindi una domanda: come riusciremo a gestire il fenomeno migratorio in maniera umana?

Ne parla Giulia Spagna, Regional Head of Programme – Europe / Country Director del Danish Refugee Council.

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