Ha vinto in Slovenia Janez Jansa, leader del Partito Democratico Sloveno (Sds), un partito su posizioni anti-migranti e vicine a quelle del premier nazionalista ungherese Viktor Orban.
L’Sds si è aggiudicato più del 25% delle preferenze alle politiche anticipate di domenica, e Jansa avrà quindi l’incarico di formare il governo cercando delle alleanze.
L’atteso risultato sancisce l’ascesa delle posizioni nazionaliste e conservatrici in Slovenia, confermando il trend dell’Europa centrorientale, che vede le forze conservatrici e sovraniste guadagnare consenso puntando sulle promesse di fermare il fenomeno migratorio, ponendosi a difesa degli interessi e della sicurezza dei propri cittadini.
Stefano Lusa, caporedattore del programma informativo di Radio Capodistria, emittente pubblica slovena, ha seguito le elezioni. «Jansa in queste elezioni ha dimostrato di essere molto organico alle posizioni di Viktor Orban. Bisogna dire che ha usato più o meno la stessa retorica sui migranti e gli stessi manifesti, anche se di migranti in Slovenia se ne sono visti molto pochi» dice Lusa.
«Adesso gli scenari che si stanno giocando sono quelli della formazione del nuovo governo: Jansa non avrà vita facile – prosegue Lusa – perché dovrà andare a pescare nel centro. I partiti di centro hanno già detto che non si vogliono alleare con lui, ma quello che si dice in campagna elettorale non necessariamente poi deve valere anche dopo il voto».
I Paesi dell’Est si sono accorti di voler mantenere la loro «purezza etnica», ma anche Bruxelles ha le sue colpa, conclude Lusa.