In questi giorni la vicenda dell’ex ILVA di Taranto è al centro dell’attenzione di tutti quanti si occupino del mondo del lavoro. Ad essere messa in crisi non è solo l’acciaieria pugliese, ma l’intera produzione di acciaio italiana. Sono moltissime le aziende legate all’ex ILVA, e le posizioni contrastanti di ArcelorMittal e del Governo italiano sembrano non tenere in considerazione la difficile posizione di migliaia di lavoratori. Una crisi dell’acciaio da cui sembra difficile uscire senza conseguenze, ma, forse, non impossibile.

Per quanto riguarda il Piemonte, risollevare il lavoro significa valorizzare le grandi potenzialità della regione. Negli ultimi anni si è assistito a un processo di deindustrializzazione, quindi sembra necessario un ripensamento attraverso politiche nazionali e regionali di investimento.

In un momento in cui il mercato del lavoro si sta trasformando, con l’aumento della dicotomia tra lavoratore e consumatore, i sindacati possono ancora trovare un loro spazio e una loro identità.

Ne parla Maurizio Landini, segretario generale delle CGIL.

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