In primo piano
Sciopero dei medici Due sigle sindacali nell’ambito medico hanno annunciato uno sciopero per l’1 e il 2 marzo, assieme ad una manifestazione di fronte al Ministero della Salute. I motivi sono le condizioni di lavoro del settore, accentuate dalla pandemia ma presenti già negli anni precedenti: carichi di lavoro eccessivi, mancanza di ferie, molta burocrazia che diminuisce il faccia a faccia con i pazienti. La richiesta degli scioperanti è un dialogo costruttivo con le istituzioni. Lo ha raccontato Antonio Barillà, della direzione Nazionale del Sindacato Medici Italiani.
Esteri
Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato in diretta televisiva un decreto che riconosce l’indipendenza delle due autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk: oggi potrebbero arrivare le prime sanzioni da Usa, Ue e Regno Unito. Il presidente iraniano Raisi ha ribadito le condizioni per tornare all’accordo sul nucleare, ovvero la cessazione delle sanzioni. La Repubblica dominicana ha avviato la costruzione di un muro per scoraggiare l’immigrazione da Haiti. Dopo le rivelazioni su Credit Suisse, il Ppe ha proposto di inserire la Svizzera tra i Paesi ad alto rischio di crimini finanziari. La Germania potrebbe entrare in recessione prima della ripresa prevista per la primavera. La Corte costituzionale colombiana ha deciso di decriminalizzare l’aborto sulla scia di quanto avvenuto da poco in Messico e Argentina.
Interni
Intervista a Luca Redolfi dell’Unione degli Studenti sull’agitazione di queste settimane. Circa ottomila tonnellate di rifiuti tossici inviate in Tunisia torneranno in Italia dopo una lunga battaglia legale. La Farnesina ha invitato gli italiani in Ucraina a lasciare il Paese a causa degli ultimi svolgimenti della crisi con la Russia. Il Commissario straordinario per l’emergenza Figliuolo ha annunciato che dal 1° marzo saranno somministrate le quarte dosi di vaccino anti-Covid ai pazienti fragili. L’Inps ha comunicato che la speranza di vita in Italia si è ridotta a causa della pandemia. La Camera ha confermato la fiducia al governo sul decreto Milleproroghe, ma proseguono segnali di frizioni all’interno della maggioranza.