In primo piano
Neutralità attiva Raggiungiamo Francesco Vignarca di Rete Pace e Disarmo per provare a esaminare il punto di vista pacifista rispetto al conflitto ucraino. L’invito ai governi è di mantenere una neutralità attiva, ovvero il tenersi lontani dalle ostilità (compresa la consegna di armi) ma di muoversi attivamente per costruire un percorso di pace. Diversi poi gli interrogativi sull’invio di armamenti dall’Italia: come mai sono secretati? Allargando lo sguardo, preoccupa poi la spinta verso l’aumento di spese militari nel mondo, che a dire il vero segue una tendenza ventennale. Ma è davvero la politica più sensata per mantenere la sicurezza?
Esteri
Dopo il secondo round di negoziati è stato annunciato un cessate il fuoco temporaneo per creare canali speciali per l’evacuazione dei civili dall’Ucraina e per la consegna di aiuti umanitari. Nella notte i russi hanno bombardato la centrale atomica di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, ma non si segnalano aumenti di radioattività nell’area. Putin ha avvertito che “il peggio deve ancora arrivare” durante una telefonata con il presidente francese Macron, mentre l’ucraino Zelensky si è detto pronto al dialogo diretto. Si alza a un milione il bilancio delle persone che hanno lasciato l’Ucraina dall’inizio delle ostilità: l’Ue ha raggiunto l’accordo sulla protezione temporanea dei profughi, inclusi i non ucraini. Georgia e Moldavia intanto hanno fatto richiesta di ingresso nell’Ue.
Interni
Paolo Narcisi racconta della partenza di Rainbow for Africa Onlus con due e mezzi e personale verso il confine tra Ucraina e Romania, dove è stato allestito uno dei campi profughi. Il commissario straordinario Francesco Figliuolo ha invitato le amministrazioni locali a vaccinare i cittadini ucraini ospitati in Italia. Ieri è stato bocciato l’emendamento soppressivo della riforma del catasto, con una nuova profonda spaccatura nella maggioranza di governo. I dati economici mostrano una ripresa del settore terziario italiano, mentre a gennaio sono rimasti stabili gli indici di occupazione. Si è chiuso con tre condanne e sei assoluzioni il processo per i fatti di Piazza San Carlo a Torino.