Dal 24 al 26 luglio la località turistica ligure ospita il progetto culturale che indaga sulla tradizione musicale del nostro paese
Stanno per accendersi i riflettori sul Premio Loano 2024, ventesima edizione del progetto culturale che indaga sulla tradizione musicale italiana. Qual è la mission del Premio? Ce ne ha parlato in diretta a Café Bleu il direttore Jacopo Tomatis. “La linea del Premio Loano è sempre stata quella di non essere un festival che celebra la tradizione, ma che riflette su come oggi possiamo ascoltare la tradizione. Su come problematizzarla senza perderci nei filologismi. L’errore è pensare che la tradizione sia qualcosa che è nel passato perché in realtà vive nel presente in quanti si riconoscono in una musica che è stata, ed è ancora”.
Una delle questioni emerse in diretta su RBE ha riguardato il discorso sulle radici italiane della musica tradizionale del nostro paese quando, storicamente e geograficamente siamo al centro del Mediterraneo.
“Il problema delle radici italiane è centrale perché noi possiamo parlare di Italia da tempi molto recenti, dalla metà dell’Ottocento. Il nostro interesse sulle musiche italiane in realtà riguarda il loro essere regionali e meticce. Per questo credo che non esista il concetto di influenza. Queste musiche si sono sviluppate in un terreno che è sempre stato meticcio perché le idee, gli strumenti musicali hanno sempre circolato. A noi del Premio Loano interessa riflettere sulla musica italiana tradizionale ma non come forma di chiusura, ma come constatazione sull’identità meticcia italiana, anche quando parliamo di concetti che dovrebbero essere “puri”. La sezione del Premio dedicata ai giovani racconta molto bene questo nostro filo conduttore, perché vogliamo fare emergere il lavoro di musicisti e musiciste e come si evolve la musica tradizionale”, ha concluso Tomatis.
Tutti i dettagli sul programma del Premio Loano 2024, sugli incontri, le proiezioni, l’omaggio a Giovanna Marini e ai concerti previsti dal 24 al 26 luglio sono nel podcast di Café Bleu.