La strategia di disimpegno messa in atto dagli Stati Uniti in Siria sembra aprire ad un invio di truppe da parte dell’Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar: l’intervento dei diversi Paesi del Golfo andrebbe anche a danneggiare la presenza e il ruolo dell’Iran, considerato dagli USA come uno degli Stati più pericolosi della regione.
Sul versante europeo invece le recenti mosse della Francia dimostrano come l’Unione Europea non riesca ad intervenire con coordinazione nella questione siriana: anche in questo caso si tratta dell’affermazione degli interessi dei singoli stati in Medio Oriente.
Da nessuna parte invece pare attivarsi un interesse per la ricostruzione in Siria. Anche la ricostruzione di un paese è legata a degli interessi.
Ne parla Dario Fabbri, consigliere scientifico e corrispondente America di Limes.