Nello scorso fine settimana si è raggiunto un nuovo picco di suicidi nelle carceri italiane. Sono 53 le detenute e i detenuti che hanno deciso di togliersi la vita dall’inizio del 2018, un numero che si rivela sicuramente fuori scala.
Il fenomeno dei suicidi nelle strutture detentive è in mutamento, e si sta allargando specialmente a persone al primo arresto. Su questa categoria di detenuti in precedenza c’era più assistenza, soprattutto dal punto di vista psicologico, dal momento che l’esperienza del carcere rappresenta un evento comunque traumatico. Da qualche tempo questa attenzione sembra venire meno.
Il rischio che deriva dalla cosiddetta “cultura della paura”, che punta più verso l’emarginazione dei detenuti piuttosto che sul loro recupero e la loro reintegrazione, è di rendere più vulnerabili le persone nelle strutture detentive e di rendere le carceri dei ricettacoli di disperazione. E in queste condizioni la disperazione può condurre a gesti estremi.
Ne parla Mauro Palma, Garante nazionale dei diritti delle persone private di libertà.