Sebbene sia assente dalle agende dei media, la Somalia è al centro dell’attenzione della politica estera italiana. Ma non solo. Il Paese del Corno d’Africa è infatti un fulcro di interessi internazionali molto diversi tra loro.
Uno di questi interessi è rappresentato dall’azione degli Stati Uniti: la loro forte presenza militare in funzione anti Al-Shabaab, già molto supportata da Barak Obama e ora dall’amministrazione Trump, non si riflette in realtà in una presenza politica e concreta. Un Paese come la Cina ha invece interessi più strutturati, e riversa capitali per radicarsi nell’area.
Il governo somalo non ha il completo controllo sul territorio, e per l’affermazione della prospettiva multilaterale finora propugnata dalle Nazioni Unite (e seguita dall’Italia) si prevedono tempi lunghi. Finché persisteranno le condizioni che hanno portato all’affermazione del terrorismo e all’instabilità sarà sempre più difficile agire sulla società somala e arrivare ad un equilibrio.
Ne parla Marco Di Liddo, responsabile dell’area geopolitica e Senior Analyst per l’Africa del Ce.S.I. (Centro Studi internazionali).