In queste settimane l’attenzione mediatica è incentrata sulla rotta migratoria mediterranea, anche a seguito del dibattito sul memorandum Italia-Libia. Basta però spostare l’attenzione un po’ ad oriente per trovare un’altra rotta, di cui si parla molto meno.
Nel 2015 la rotta balcanica era stata dichiarata chiusa per via degli accordi della Turchia, ma ora, a quattro anni di distanza, sappiamo che ciò non è accaduto.
Nella cittadina di Bihac in Bosnia Erzegovina, i migranti e richiedenti asilo avrebbero come unico obiettivo di passare la frontiera per andare verso i paesi dell’Unione Europea. A giugno è stato creato un campo per contenerli, che presto è diventato sovraffollato.
Ne parla Silvia Maraone, esperta di Balcani e migrazioni, coordina i progetti a tutela dei rifugiati e richiedenti asilo lungo la rotta balcanica per IPSIA e Caritas Italiana.