L’Italia nord-occidentale è diventata un importante snodo di transito per i migranti diretti verso la Francia, innanzitutto con Ventimiglia, a cui più recentemente si sono aggiunte Bardonecchia e Claviere.

Lunedì 23 aprile l’Assemblée Nationale francese ha approvato con il 58% dei voti favorevoli da parte dei parlamentari la Loi Immigration: la percentuale di consensi è più bassa rispetto ad altre leggi dell’era Macron, visto anche il dissenso di alcuni suoi sostenitori. Ora si attende il passaggio al Senato, che potrebbe vedere l’opposizione da parte dei Repubblicani soprattutto su alcuni punti che riguardano garanzie ai diritti dei migranti.

Per la prima volta nella legislazione francese migranti economici e richiedenti asilo sono equiparati, anche se già altri Paesi europei lo prevedono. Lo scopo principale della legge è di limitare l’immigrazione, innanzitutto passando attraverso la semplificazione dell’iter per la richiesta di asilo: accorciando i tempi si diminuiscono le possibilità di ricorsi, aumentando quindi i respingimenti.

Altre novità introdotte sono l’eliminazione del reato di soccorso a persone in grave difficoltà (non più letto come favoreggiamento dell’immigrazione clandestina) e la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina se il passaggio del confine è effettuato in punti ufficiali presidiati da guardie di frontiera.

Ne parla Francesca De Vittor, ricercatrice in Diritto Internazionale presso l’Università Cattolica di Milano.

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