Intervista a Riccardo Noury
Dopo quattro anni e mezzo di silenzio, l’Egitto cambia strategia e passa all’attacco sull’omicidio di Giulio Regeni. Tutto è accaduto il primo luglio durante la videoconferenza tra le procure di Roma e del Cairo.
Se in precedenza i procuratori egiziani si limitavano all’attesa e ai silenzi, nell’ultimo incontro la loro richiesta di chiarimenti sulle motivazioni della presenza di Giulio Regeni in Egitto segna un ulteriore passo indietro nell’intera vicenda.
Si fa così ancora più pressante la necessità di un deciso intervento politico, come richiesto anche dalla famiglia Regeni, ma nulla pare muoversi.
Ne parla Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.