Il 7 gennaio è stato pubblicato il rapporto sul regime detentivo 41 bis, relativo agli anni 2016-2018, da parte del Garante nazionale dei diritti dei detenuti. Sono diverse le problematicità emerse, che hanno portato il Garante a formulare alcune raccomandazioni.
Al 41 bis sono sottoposti coloro che rispondono a reati di associazione criminale di stampo mafioso, e lo scopo di questo regime detentivo è interrompere i loro contatti con l’organizzazione esterna (e talvolta interna). La ricerca di impermeabilità non deve però mettere in discussione il principio di rieducazione dei detenuti, che è garantito dalla Costituzione.
Una eccessiva severità, anche nell’applicazione del regime 41 bis, non rispetta quindi gli scopi della condizione detentiva, soprattutto nella prospettiva di un reinserimento nella società.
Ne parla Mauro Palma, Garante nazionale dei detenuti